Ho deciso di pubblicare il mio piccolo diario di viaggio che ho scritto durante la Via degli Dei, percorsa questo settembre.

Ho anche pubblicato un video su youtube di cui troverete il link a fine post.

Buona lettura, o buona visione!

2 Settembre – Partenza

Oggi, in men che non si dica 3/4 di strada sono volati!

Sono arrivato alla stazione di Bologna alle 7:45 e in Piazza Maggiore alle 8:12.

Da qui è iniziata la mia Via Degli Dei, partito in direzione San Luca, con le sue 666 arcate, metà di queste rigorosamente in salita.

Arrivato in cima mi aspettava un panorama bellissimo: Bologna in lontananza e gli appennini dall’altro lato, ancora più lontani… ma tranquilli che arrivo!

Il resto del percorso è stato pressocché pianeggiante. Fatto sta che tra 5 km saremo arrivati a Brento, la meta finale di questa prima tappa. Parlo al plurale visto che lungo il tragitto ho conosciuto una ragazza di Belluno, si chiama Zoe, anche lei si fa il percorso da sola!! È molto alla mano e simpatica.

Ora ci siamo fermati per pausa pranzo e per riposare un pò.

Dopo la pausa abbiamo proseguito verso BRENTO per accamparci al Circolo Monte Adone. Siamo arrivati verso le 17,30. Oramai stiamo viaggiando insieme. Non è passato nemmeno un giorno e già ho fatto conoscente!

Zoe è davvero in gamba, ha 20 anni, studia all’università scienze e psicologia, inoltre lavora pure. Poi abita in montagna, quota 1100 mt s.l.m., riesco a capire che è temprata per come regge il passo ed il peso del suo zaino, pari al mio.

La sera al circolo abbiano mangiato quel che c’era al bar. Inoltre abbiamo conosciuto 3 ragazzi. Luca, Federico e Marco, che si sono seduti con noi al tavolo. Domattina con Zoe andremo sull’Adone, senza zaino per fare in fretta e goderci il panorama della mattina.

3 Settembre – Brento – Madonna dei Fornelli

Alzato verso le 6.00 stamattina e ammirata una bellissima alba, dormito abbastanza bene anche se ho scoperto di avere il materassino bucato! Stasera vedrò se è fattibile ripararlo…

Assieme a Zoe siamo saliti sul Monte Adone, senza zaino. Siam rimasti in cima alla vetta per un pò, facendo scorta del silenzio e della pace che c’è quassù, troviamo un diario dove tutti scrivono dei pensieri… a me vengono in mente le parole di David Supertramp, “La Felicità è reale solo se condivisa…”

Dopo aver ammirato il panorama per un pò siamo riscesi a Brento, ripreso gli zaini e siam tornati a camminare… al momento arrivati a “Tre Fasci”, ci siamo fermati in un bar lungo la strada assieme a dei ragazzi del Nord, Davide, Danilo ed Elena.

Sembrano molto alla mano e simpatici pure loro! E’ bello viaggiare cosi! Forza però! Dobbiamo ancora arrivare a Monzuno e poi a Madonna dei Fornelli!!

Ore 19.00 – Madonna dei Fornelli: La giornata è stata proprio tosta. Assieme a Zoe ci siamo uniti all’altro gruppo direzione Madonna dei fornelli. Sembrava di non arrivare mai. Salite interminabili alla quale fine c’erano altre salite…. “solo un ultimo strappettino“, ci dicevamo, ma non finiva mai. Verso le 17,30 siamo arrivati su dei bellissimi ed estesi prati, mezz’ora dopo, con molta fatica abbiamo raggiunto l’albergo Poli. Ho davvero fatto bene a prendere una stanza cosi sono riuscito a lavare i panni, riparare (spero!) il materassino gonfiabile e a dormire su un letto comodo. Abbiamo cenato e siamo andati a letto, cotti.

4 Settembre – Verso la Futa

Oggi tappa “corta” ma tra le più belle, visto che è stata tutta nel bosco, principalmente di faggi e abeti. Alcune salite impegnative ma tutto sommato fattibili. Purtroppo il mio piano di arrivare al passo dell’osteria bruciata è saltato, alla fine sono andato assieme ad Elena, Davide e Danilo al camping “Il Sergente”. Ho montato la tenda e adesso mi riposo un po’ qua in piscina.

Domani abbiamo 27 km fino a San Piero a Sieve…. sarà dura. Probabilmente non riuscirò a fare la via in 5 giorni… Se riuscissi a trovare un posto dopo San Piero a Sieve, potrei accamparmi più avanti… Così da accorciare il quinto verso Bivigliano…. Vediamo un po’, ho voglia di accamparmi almeno una volta; domani inoltre cercheremo di riunirci con gli altri, magari ribecco pure Zoe, così la saluto.

5 Settembre – Futa – San Piero a Sieve

Mi trovo a scrivere questa giornata molto tempo dopo, non ho mai voluto trovare il tempo per completarla, comunque il quinto giorno è stato tra i più belli. In partenza di mattina dal camping” il Sergente” subito in salita e sapendo di aver circa 800 mt in più di strada rispetto agli altri (Zoe e altro gruppo).

Arrivati nuovamente all’incrocio con la strada asfaltata riprendiamo il sentiero canonico: è mattina, abbastanza presto, circa le 8,00; nel bosco c’è una pace immensa. Bosco di Abeti, pian piano la salita continua fino a diventare di faggi. Iniziamo a camminare sul crinale e ad un certo punto vediamo il monte Gazzaro, preceduto da una salita impegnativa. Ma siamo carichi e tra i sassi e le foglie caduche che scorrono in terra come acqua, arriviamo in cima! Un vento molto forte e la temperatura della mattina mi invita a mettere guanti e la felpina in pile. Ci scattiamo una foto tutti assieme, poi riparati dietro ad un blocco di cemento facciamo una piccola pausa a premio dell’obiettivo raggiunto. Siamo comunque ancora all’inizio della giornata!

Ripartiamo.

Lasciata la cima che in realtà cima non era, entriamo nella parte di sentiero meno esposto, e poco dopo siamo di nuovo nel bosco, percorriamo il crinale fino ad arrivare finalmente alla discesa. Un bel tratto tecnico, con rocce e gradoni, corde in acciaio di supporto. Ce lo godiamo assieme agli altri camminatori, divertiti ma attenti ai nostri passi.                                                                                                                              Finita questa parte di discesa impegnativa il sentiero si fa più largo, quasi come una strada e dopo circa un’oretta arriviamo ad un bivio con uno spiazzo all’ombra. Qui ci fermiamo per pranzo e ci rilassiamo un pò. Da adesso in poi c’è praticamente solo discesa. Finita la pausa riprendiamo la strada, arrivando in un punto panoramico che ci dà l’anteprima del percorso che rimane. Si vede il lago di Bilancino, Sant’Agata e la nostra meta, laggiù in fondo: San Piero a Sieve.

Lungo la discesa il rombo delle moto ci accompagna, il Mugello è qua vicino, dietro a qualche collina di distanza.

Finito un tratto di discesa molto lunga e pieno di rocce, mi fermo a calzare i sandali. Gli altri continuano, io riparto dopo 5 minuti, per godermi il bosco da solo, in tranquillità. Dopo una mezz’oretta raggiungo gli altri. Le temperature si sono alzate, abbiamo fatto praticamente tutta la discesa di oggi….                                          Usciti dal bosco attraversiamo dei campi di un’azienda agricola e dopo nemmeno 1km arriviamo nel paese di S. Agata.

Filiamo diretti al Bar, io mi prendo una bella birra fresca e meritata. Gli altri mangiano anche qualcosa. Zoe e gli altri non sono ancora arrivati, credevo invece che fossero partiti prima di noi. Un signore ci invita a vedere il suo “Museo” di collezione di dischi, davvero un grande! Aveva anche un Jukebox (mai visto in vita mia). Finita la pausa pomeridiana, riprendiamo per S. Piero a Sieve, mancano ancora 7 km perciò almeno un’ora e mezza, tutta in piano e su asfalto. I miei piedi sono abbastanza cotti a causa della durezza dell’asfalto che rende comunque impegnativo questo tragitto. Arrivati finalmente a S. Piero a Sieve ci fermiamo a prendere un gelato (buonissimo!)

Subito dopo andiamo verso i nostri alloggi. Io avevo preso una stanza su Airbnb, dal sig Enrico, un signore davvero gentile ed ospitale. Dopo una bella doccia e un po’ di relax sono già le 19.00 e mi ritrovo con gli altri.

I ristoranti sono tutti pieni, i proprietari di un locale ci donano una sorta di aperitivo pur non avevano posto per cena. Alla fine finiamo col mangiarci una pizza al “Bonaugo”, però prendiamo tutto da asporto e ci mettiamo a mangiare lì accanto, accampati ma felici.

Andiamo a letto presto, domani ci voglio provare, voglio arrivare a Firenze!!

6 Settembre – End of road (or start?)

Ieri abbiamo mangiato una pizza tutti assieme al Bonaugo che però non avendo posto, ci ha fatto pizze d’asporto e le abbiano divorate stesi nella pedana del bar accanto! Oggi direzione Firenze, sembra davvero lontana ma tutto sommato, sento di potercela fare! Ho comunque dolore nel retro del ginocchio sinistro, però ho visto che dopo un po’ che cammino il dolore diventa più lieve.

Stamattina sveglia alle 6.00 e per le 6,40 ero già pronto e sono andato al forno per prendere qualche scorta per il pranzo.. Stanotte ho dormito bene siccome ero ospite da Enrico, ho dormito su un comodo letto matrimoniale. Finito di acquistare le scorte (tranci di pizza e una lattina di moretti) mi sono incamminato assieme a Davide, Danilo ed Elena, ammirando San Piero a Sieve di mattina, man mano che ci allontanavamo: la luce che illuminava il paese era particolare, giocando col vapore della rugiada non poteva che darci un miglior saluto.

Ci incamminiamo, subito in salita ovviamente, come prima tappa passiamo da Tagliaferro che raggiungiamo circa dopo un’ora e mezza… Zoe, Luca, Marco e Federico si sono fermati qui ieri per accorciare la tappa finale e hanno fatto bene, credo che per loro sia stata comunque dura… ieri l’ultimo pezzo di asfalto mi ha demolito…. pensare che avrei dovuto fare altri 5 km in salita… prende male.

Passato tagliaferro arriviamo (dopo altra salita) a Castel del Trebbio e da qui riusciamo a vedere gran parte del resto del percorso: discesa fino alla strada provinciale, che dovremo attraversare per poter affrontare 6/7 km di salita per circa 700 mt di dislivello.

È stata tosta!

Dopo varie pause arriviamo al bivio per Bivigliano; alcuni di quelli conosciuti nei giorni scorsi si fermano qui, come Elena di Vicenza e Peppe di Napoli. Accenniamo tutti ad un saluto ma alla fine si uniscono a noi per la salita al Monte Senario, rimandiamo le cose tristi, ci saluteremo tutti dopo la meritata pausa pranzo!

Dopo circa un’ora arriviamo al monastero del monte Senario.

C’è un bel sole e anche un piacevole vento rigenerante. Ci stendiamo praticamente tutti nel praticello verde a fianco della piazza e facciamo pausa.

Decido che è ora di cuocere quelle fettuccine alla carbonara che mi porto dietro da 5 giorni… buonissime!

È giunto il momento di salutare Elena e Beppe! Con emozione li saluto e prendo i contatti instagram.

Io, Davide e Danilo ci incamminano verso Fiesole…. Ho alcuni dubbi se posso farcela fino a Firenze, ma per adesso sono ancora a quota 16 Km percorsi… dopo essermi cambiato calzini, maglietta e rimesso le scarpe anziché i sandali sono comunque carico…. Direzione Firenze per me.

Dopo altri km giungiamo a Vetta Tre croci e da qui si vede Fiesole più l’ultimo strappo da fare, rivelatosi poi bello tosto. Superato anche questo siamo davvero alla fine delle salite sulla via degli Dei, siamo a Poggio Pratone!! Tra l’altro ottimo spot per chi se la fa in tenda.

Gli altri due ragazzi hanno prenotato un posto al camping, siccome vogliono giustamente visitare Firenze domani con calma.

Io che Firenze l’ho vista già troppe volte prendo e saluto i ragazzi. Me ne torno in solitaria come ero partito all’inizio. Altri 6/7 km praticamente di sola discesa e arrivo a Firenze.                                  

Una macchina si accosta a me e mi urla: “ben arrivato!!”

Era un ragazzo che aveva fatto il solito cammino anni fa!!

La visione della frenesia delle persone, del traffico, mi fa riflettere su cosa ho lasciato alle spalle, e anche in questi giorni successivi il pensiero fisso è quello…

La domanda è questa: a cosa diamo importanza?

Salito sul treno direzione Arezzo, tutte le persone accanto a me non fanno altro che avere gli occhi puntati sul cellulare.

Siamo assuefatti dal tutto e subito, schiavi della dopamina, di un “mi piace” o dalla notifica di un messaggio… Dopo un’esperienza così te ne accorgi realmente e questo diviene una lezione solida.

Dopo questo cammino mi sono accorto che per vivere basta veramente poco…

Qualcosa è cambiato in me… non voglio più essere nella corsia veloce…

Io voglio vivere in quella Lenta!!

Chiarox

Considerazioni Finali

Avevo deciso di intraprendere questo cammino, tra i motivi principali quello di una prova mentale e fisica sul chi davvero sono e la necessità di riflettere sul mio passato e sugli errori fatti specialmente con una persona a me cara.

Quello che ho capito sul livello fisico è che posso spingermi ben oltre alle mie paure.

Dal lato più interiore di me invece, il tempo che è passato mi ha fatto capire gli errori, e spero di riuscire ad eliminare queste parti di me, ed è comunque certo che senza l’esperienza non l’avrei mai capito…

Perciò dobbiamo tutti affrontare il sentiero della nostra vita, sapendo che qualunque cosa affronteremo ci renderà più forti e che le persone che incontrano durante il cammino, alcune non le rivedremo mai più, altre invece si, più avanti…. l’importante è sapere che tutte queste esperienze ci renderanno quello che è successo anche a me:

DIVENTARE UNA MIGLIORE VERSIONE DI NOI STESSI.

Grazie se hai letto questo stralcio di Diario e spero di averti lasciato qualcosa…

E grazie a chi mi ha insegnato queste lezioni di alto valore, si grazie anche a Te